mercoledì 6 aprile 2016

Pirandello

Per concludere su Pirandello a M219 - 221 viene presentata la poetica dell'umorismo, che possiamo affermare sia il compito dell'intellettuale, ciò che resta da fare nella sua visione del mondo e dell'umano.

Una delle caratteristiche dell'umorismo, secondo Pirandello, è la riflessione, che permette di passare dalla semplice percezione della disarmonia e stranezza alla comprensione di ciò che la origina.
Pirandello chiama il comico " avvertimento del contrario" (di una stranezza, di qualcosa che non va) , che provoca il riso superficiale,  distinguendolo dal "sentimento del contrario", l'umorismo appunto, che suscita sì il sorriso ma anche la compassione, la partecipazione e la pietà dello spettatore, capace di comprendere il dramma che sta dietro a tanti comportamenti umani.

 Ecco un passo fondamentale del saggio sull'Umorismo del 1908, a titolo di esempio

Ebbene, noi vedremo che nella concezione di ogni opera umoristica, la riflessione non si nasconde, non resta invisibile, non resta cioè quasi una forma del sentimento, quasi uno specchio in cui il sentimento si rimira; ma gli si pone innanzi, da giudice; lo analizza, spassionandosene; ne scompone l’immagine; da questa analisi però, da questa scomposizione, un altro sentimento sorge o spira: quello che potrebbe chiamarsi, e che io difatti chiamo il sentimento del contrario. Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario
Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico.

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