giovedì 21 novembre 2013
La figura di Virgilio nella Divina Commedia
Il poeta latino Virgilio che Dante incontra al limite della selva oscura nel I canto dell'Inferno diventera' la guida che lo accompagna durante il viaggio nei gironi infernali e del Purgatorio fino al Paradiso terrestre (che si trova sul vertice della montagna del Purgatorio) , dove lo lascera' nelle mani di Beatrice e poi di S Bernardo, che lo accompagneranno invece in Paradiso.
Ci chiediamo perche' Dante abbia scelto come guida proprio questo personaggio.
Va premesso che nel medioevo cristiano Virgilio era considerato uno dei piu' grandi autori classici. Sebbene pagano attraverso l'interpretazione anagogica dei suoi testi ( es. la lettura della figura del "puer" nella IV^ egloga) era considerato uno degli anticipatori del cristianesimo. Addirittura circolavano nel medioevo delle leggende che facevano di Virgilio un indovino e un mago.
Sappiamo che Dante conosceva i testi di Virgilio, avendo letto sia l'Eneide che le Bucoliche.
Nel I canto Dante parla di Virgilio come di una "fonte che spandi di parlar si' largo fiume" (v. 79 -80) significa che lo considera un grandissimo autore, un maestro di parola, che gli ha insegnato " lo bello stilo" , "maestro" (v. 85) nell'arte poetica.
Poi lo chiama "onore e lume degli altri poeti" (v. 83) , cioe' lo considera un punto di riferimento per tutti coloro che si dedicano alla poesia, e "famoso saggio" ( v. 89) che non ha conosciuto la fede, ma che puo' essergli guida nel viaggio che potra' consentirgli di arrivare in cima al monte.
Infatti per Dante Virgilio è "il savio gentil che tutto seppe" : lo considera l'uomo piu' sapiente dell'antichita',che rappresenta il massimo livello di conoscenza della verita' a cui l'uomo con le sue forze , senza l'aiuto di una verita' rivelata, puo' ambire.
Il personaggio di Virglio è infatti un simbolo, quello della RAGIONE senza la fede.
Inoltre Virgilio per Dante è il cantore di Enea, capostipite leggendario dell'impero romano secondo il mito latino. E Dante ammirava l'impero romano, perche' lo considerava un ottimo esempio di impero che egli avrebbe voluto anche nella sua epoca, per risollevare le sorti politiche delle citta' italiane
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